IL PIEMONTE 2018
La prima edizione nasce ufficialmente nel 2018 e viene presentata al Circolo dei Lettori di Torino, luogo di cultura e grandi annunci. In copertina la Sacra di San Michele, simbolo mistico e non solo del Piemonte, in uno scatto memorabile di Franco Borrelli, il fotografo della Sacra. 240 pagine di rivista e all’interno un percorso tra i fasti delle maestose Dimore Reali di Francia e Piemonte, la storia della famiglia Ceretto esportatori dei Barolo Brothers nel mondo, il racconto del Bocuse d’Or torinese, una delle competizioni gastronomiche più importanti al mondo. Poi il grattacielo di Intesa San Paolo firmato Renzo Piano, la fotografia industriale di Niccolò Biddau, lo sport nel mito della casacca bianconera, della leggenda del Grande Torino e dell’airone Fausto Coppi. Infine la regione del cinema, narrata attraverso i luoghi e i volti dei protagonisti che l’hanno resa universale.

L’EDITORIALE di Andrea Cenni
Perché IL PIEMONTE?
Perché ci pensavamo da tempo, analizzando le evoluzioni dei modelli di comunicazione in Europa e questo ci è parso il momento giusto. Perché nelle edicole di Soho, come nelle librerie di Saint-Germain-des-Prés o nelle caffetterie di Vienna, i grandi magazine occupano uno spazio ormai irrinunciabile, che si tratti di territorio o stili di vita. Perché una rivista che ogni anno porti con sé un assaggio della qualità che questa terra esprime negli ambiti più diversi, nelle edicole del Piemonte, nelle librerie in Italia e in alcune tra le migliori fiere del mondo, può essere un testimonial utile alla conoscenza di cosa siamo e cosa facciamo.
In una fase di evidente trasformazione dell’editoria che vede web e social offrire informazioni immediate e sintetiche, i magazine territoriali sono ciò che la filosofia petriniana di Slow Food è stata rispetto a MacDonald’s e affini: tempo e spazio per approfondire, capire e apprezzare.
Già ‘buoni, puliti, consapevoli’ mi verrebbe da definire questa nuova generazione di magazine. Con una missione chiara : quella di scegliere ogni volta cosa proporre e su cosa puntare la luce, rappresentando al meglio luoghi e persone, affinché possano essere protagonisti veri del racconto di una terra meravigliosa.

IL PIEMONTE 2019
L’edizione 2019 viene presentata all’interno della Chiesa sconsacrata di San Sebastiano a La Morra, a due passi dal belvedere. Una location unica e ideale per salutare la seconda edizione de Il Piemonte – Racconto di una terra meravigliosa, che vede questa volta in copertina l’Isola di San Giulio, in mezzo al Lago d’Orta, immagine iconica d’italianità nel mondo. All’interno un viaggio tra le stelle Michelin piemontesi, da Enrico Crippa ad Andrea Ribaldone, da Matteo Baronetto a Ugo Alciati, per un totale di cinquanta stelle. Poi lo sport, a partire dall’anima calcistica torinese, divisa per cromie (granata e bianconera), rivissuta attraverso le emozioni dei derby tra Toro e Juve; inoltre ciclismo e golf, grandi passioni dei piemontesi, in un mix di sport, salute, turismo e territorio. Infine la magia dei resort piemontesi, la parola a Leonardo Da Vinci, le opere d’arte di vetro colorato del maestro Silvio Vigliaturo e tanto altro.
L’EDITORIALE di Andrea Cenni
L’edizione 2019 de Il Piemonte sarà davvero… una regione in tour per un anno intero.
Parteciperà alle fiere di Mosca, Londra e Rimini e a missioni nel resto del mondo, come nel 2018 a Orlando negli Stati Uniti. Porterà con sé il racconto di alcune tra le migliori espressioni della nostra terra. Sarà nelle edicole e nelle librerie, negli eventi e nelle manifestazioni, nei luoghi più cool della nostra regione, dalle Langhe ai laghi, dalle terme alle località di villeggiatura montane. Da subito disponibile su Amazon per soddisfare le richieste dei lettori che sono giunte dal resto d’Italia. Sarà, insomma, una vera locomotiva in giro per il mondo, indipendente e contemporanea. Una locomotiva a cui aggiungere, ogni anno, nuovi vagoni carichi di contenuti mitici ed esperienze nuove. Un gesto concreto di attenzione per la nostra terra. Un segno di civiltà che di questi tempi vale la pena di marcare.
IL PIEMONTE 2021
Rinviata di un anno la terza edizione esce nel 2021 e pone al centro nuovamente la bellezza del Piemonte, affiancata alla responsabilità etica, sociale e pratica di salvaguardarla. Per noi e per le generazioni future. Il racconto di una nuova età: onsapevole, lucida nei traguardi, tecnologica, giovane, dove “vivere green” significa innanzitutto “vivere meglio”.
In Piemonte cultura, impresa e istituzioni hanno scommesso sulle opportunità che lo sviluppo sostenibile offre; e Il Piemonte edizione 2021 con le sue 240 pagine punta a valorizzare proprio questa anima, green e prospettica, raccontandone attori e protagonisti. Un progetto portato avanti da chi ha a cuore questo territorio, e da chi tenta di costruirne, ogni giorno, un pezzo di futuro. Buono e durevole come amiamo disegnarlo noi. In cover lo spettacolo naturale e architettonico della Palazzina di Caccia di Stupinigi.

L’EDITORIALE di Andrea Cenni
Quando è arrivato a Roma Mohtas Anwar Modier, ancora non ci credeva. Dopo essere fuggito dal Sudan in guerra, aveva passato gli ultimi dieci anni in un campo profughi in Etiopia, poi una miracolosa borsa di studio per studenti rifugiati, di quelle sostenute da università, Caritas e ministeri vari, una laurea in Agraria e infine, grazie a una selezione passata alla grande, l’ingresso alla LUISS, a Roma, appunto. Ma la cosa che più mi ha inorgoglito, come appartenente al genere umano, è che Mohtas oggi frequenta il corso in Diritto, Innovazione digitale e Sostenibilità. Già, perché qualcuno se ne dovrà pur occupare di questo pianeta stupendo, e non sempre ne siamo tutti coscienti. Il Piemonte di quest’anno ha deciso di dedicarsi al tema mettendo in evidenza quanto sia davvero meravigliosa questa terra, quante opportunità ancora ci offra, ma anche cosa rischiamo di perdere non occupandocene con serietà. È così che va letta questa edizione del magazine annuale dedicato alla nostra regione. Un numero a mio giudizio sensazionale per foto e testi, con l’esemplificazione della bellezza che viviamo ogni giorno, posta a fianco della responsabilità etica, sociale, o semplicemente pratica, di salvaguardarla. Potrebbe apparire una riflessione scontata, ma la nostra sensazione è che l’equivoco più grande da chiarire, per la salvaguardia del nostro pianeta, sia pensare che se ne occuperà qualcun altro.

IL PIEMONTE 2023
Per il 2023 il tema scelto è stato quello dell’enogastronomia, raccontata in moltissime sfumature; come merita uno degli argomenti clou dell’editoria contemporanea. Ecco quindi un’analisi sul food&wine del futuro, il tartufo sia bianco che nero, buone pratiche di economia circolare (non solo alimentari), la case history delle chiocciole di Cherasco, il dizionario dei prodotti tipici, i resort più interessanti della regione, il mondo del vino che cambia, l’Erbaluce vitigno dell’anno, gli spettacolari lavori dei food photographers d’alta gamma, la cucina con la “D” di donna, i nostri consigli per mangiare al top in Piemonte e tanto, tanto altro. Insomma, 240 pagine, tutte tradotte e tutte da sfogliare.
L’EDITORIALE di Andrea Cenni
«Pioveva su tutte le Langhe, lassù a San Benedetto mio padre si pigliava la sua prima acqua sotto terra. Era mancato nella notte di giovedì l’altro e lo seppellimmo domenica tra le due messe. Fortuna che il mio padrone m’aveva anticipato tre marenghi, altrimenti in tutta la casa nostra non c’era di che pagare i preti e la cassa e il pranzo ai parenti. La pietra gliel’avremmo messa più avanti, quando avessimo potuto tirare un po’ su la testa». Scriveva così Beppe Fenoglio nel suo La malora, ritratto immediato e commovente della povertà del dopoguerra in alcune delle terre del Piemonte.Oggi quei luoghi sono Patrimonio dell’Unesco, luoghi dal fascino internazionale, tra i più ambiti da ogni punto di vista. Quindi si può fare. Il Piemonte si scopre ancora una volta una terra meravigliosa, e questo magazine ne è la testimonianza più diretta e inequivocabile. E l’enogastronomia all’interno della nostra regione rappresenta una risorsa ricca, inestimabile e non replicabile altrove in questi termini e con queste caratteristiche. Il Piemonte attira turisti da tutto il mondo e può farlo sempre di più; vogliono visitare le città, i monumenti, soffermarsi davanti ai paesaggi. Ma poi vogliono sedersi a tavola, vogliono i nostri cibi e il nostro vino, amano visitare le aziende produttrici Come scrive Baricco: «La torinesità e anche l’esser piemontesi, è una categoria dello spirito, quanto meno italiano. Ma non siamo capaci di raccontarlo, almeno non come viene fatto con la napoletanità o con l’esser romagnoli». Il Piemonte, racconto di una terra meravigliosa prova a interpretare questa terra, a ipotizzare questa idea di piemontesità e a raccontarla nelle sue componenti migliori, che tutto il mondo sta imparando ad amare.
IL PIEMONTE 2024
La quinta edizione celebra la fortuna di vivere in una regione come il Piemonte, diventando un vero e proprio “manifesto” di questa ricchezza. La copertina, con la Basilica di Superga e sullo sfondo un maestoso Monviso (ph Valerio Minato), incarna la bellezza del territorio.
In 240 pagine, paesaggi incredibili dai punti di vista unici di grandi fotografi e due traguardi importanti: la decade UNESCO dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato e il riconoscimento di Città Europea del Vino 2024 ad Alto Piemonte – Gran Monferrato. Ampio spazio al turismo in armonia con la natura, nel segno del benessere nostro e del territorio. La cucina si conferma terreno di sfida tra l’innovazione gourmet e il calore della tradizione familiare. E ancora, una serie di appuntamenti food non convenzionali e un Piemonte terra di ciclismo e cicloturismo.
Infine, un Piemonte sempre più internazionale prende forma attraverso una tripletta di grandi eventi della stagione: Salone dell’Auto, Terra Madre e ATP Finals.

L’EDITORIALE di Andrea Cenni
Continua il viaggio, e a sfogliare Il Piemonte pare chiaro che questa terra sia effettivamente una terra fortunata. Laboriosa e fortunata come ha voluto testimoniare il presidente Cirio con una pagina dedicata. Ma andiamo con ordine. Come spesso racconta uno dei divulgatori di questa terra, Oscar Farinetti in un suo “format” quasi divenuto un classico, il mondo è davvero grande, più o meno 200 stati (di cui 40 in guerra), nei quali il 20% della popolazione detiene l’80% della ricchezza (una volta era peggio, l’1% deteneva il 99%, l’unica differenza è che oggi l’80% che non ce l’ha lo sa). Poiché non c’è nessuno in grado di decidere dove nascere, noi che siamo nati in quel 20% dobbiamo solo ringraziare la fortuna di essere nati qui e non altrove, non avendo peraltro nessun merito. Poi, nello specifico, noi siamo nati in Italia, che rappresenta lo 0,5% della superficie del mondo, e lo 0,80% della popolazione del mondo, concentrate in una penisola chiusa e in un mare buono, il Mediterraneo, dove il clima è sempre stato favorevole e dove tutte le grandi civiltà sono nate e hanno prosperato realizzando il massimo in ogni campo. Il 70% del patrimonio artistico del mondo è in Italia, concentrato dunque nello 0,5% della superficie dell’intero pianeta. Dobbiamo farci perdonare il fatto d’essere nati in Italia, cercando di creare qualcosa di buono per noi e per chi verrà, e in particolare noi dobbiamo ringraziare di essere nati in una regione stupenda come il Piemonte, aggiungo io. E quindi, per ciò che ci compete, cerchiamo di farci perdonare realizzando una rivista che sia testimone di questa fortuna, che la vada raccontando dove possibile, che lasci una traccia di civiltà, nel tempo, oltre il web e i social, restando nelle case, nelle hall dei relais, nelle librerie di qualunque genere, negli uffici del turismo. Non per un attimo digitale ma per tutta una vita. Nessuno la getterà mai, perché è il racconto di una terra meravigliosa, ed è testimone di questa fortuna. E perché come racconta la Presidente dell’Enit Alessandra Priante in queste pagine «il Piemonte vince e continuerà a vincere perché ha i piemontesi che vivono la propria regione, la conoscono e la amano».

IL PIEMONTE 2025
La copertina dell’edizione 2025 de Il Piemonte accoglie il Castello di Grinzane Cavour. All’interno del numero le 16 meraviglie Unesco della regione, tra natura, arte, cultura e saperi antichi. Fotografie d’autore svelano un territorio straordinario e firme autorevoli raccontano percorsi da vivere a piedi, in bici o di corsa, immersi nei panorami più suggestivi.
Chef e voci della cucina piemontese ci raccontano l’agnolotto, da piatto di recupero a simbolo di identità gastronomica. Spazio poi agli eventi e alle feste popolari che custodiscono passione e tradizione, scatti pazzeschi dal Palio di Asti e dal Carnevale di Ivrea. Non mancano un itinerario tra laghi grandi, piccoli e letterari e le risaie che riflettono il cielo.
L’EDITORIALE di Andrea Cenni
Il Piemonte, racconto di una terra meravigliosa è ogni l’anno l’occasione per un viaggio testuale e fotografico nel meglio che questa regione sa offrire. A ben guardarla, la collezione di questa rivista ci rende sempre più consapevoli e partecipi del luogo in cui viviamo, e ci fa anche comprendere come possiamo essere attrattivi per il resto del mondo. Potrei raccontare di una regione tra le più dinamiche e innovative d’Italia, il secondo settore industriale del paese, una vocazione alla formazione tecnologica e green, con un numero di brevetti pro capite altissimo, un agroalimentare con 14 DOP, 9 IGP, 300 prodotti riconosciuti come unici e il vino ambasciatore nel mondo con 18 DOGC e 41 DOC. Poi potrei parlare del 2% del PIL regionale (o quasi) dedicato alla ricerca, di una sanità che vuole affermarsi come leader in molte discipline con grandi investimenti sul territorio e di settori innovativi come l’aerospazio all’interno del quale il DNA di questa terra, la sua capacità di ideare, progettare e produrre, si applicano al futuro. Potrei sì, e in parte lo faremo, ma il desiderio di lasciarvi alla rappresentazione, come detto, “testuale e fotografica”, di una terra meravigliosa, è troppo forte (e imperdibile). Ve ne accorgerete sfogliando questa edizione che raccoglie immagini splendide, vere e proprie testimonianze di posti da osservare, frequentare, e poi raccontare a tutti quelli a cui volete bene. Un viaggio in questa terra, breve o lungo che sia, vale sempre la pena, perché lascia impressioni da vivere e trattenere per più tempo possibile. Nell’anima e sulla carta. Buona lettura.
Abbiamo provato a riassumere il concept della rivista con un video
